Doverosa precisazione

Dopo il “tranquillo venerdì di paura” mi trovo costretto a mettermi a scrivere, dalle numerose voci e numerosissimi "attacchi" ricevuti in questi giorni, mi trovo incredibilmente a dover difendere l’immagine della nostra società.
Non esprimerò né giudizi e nè pareri, ma mi limiterò a parlare solo di FATTI, che in questi giorni ho avuto cura di documentare uno per uno, in modo che su ogni punto possa rendere conto.

In proposito a questo vorrei invitare il sig. il signor M.B., che ha videoripreso tutto al campo, essendo in possesso di tutte le immagini della serata, dall’infortunio a tutto il resto, a mostrarle per verificare se tutto quello che dirò è esatto e nel caso mostrare "il costume, l'educazione e l'etica comportamentale" (cito da FB) dei nostri avversari.

Partiamo dall’episodio “incriminato”, vale a dire un duro scontro di gioco che ha causato l'infortunio del sig. Brundu, un episodio brutto e spiacevole, ma non un entrata sconsiderata o un gesto deliberatamente violento, un intervento duro come se ne vedono molti in ogni partita.
Dispiace sempre, ma purtroppo nello sport sono cose che accadono. Solo per inciso, vale la pena dire che magari con l’uso dei parastinchi poteva andare in maniera diversa.

Noi tutti siamo ovviamente molto dispiaciuti e lo abbiamo manifestato da subito a partire dal campo, con Ballocci e alcuni dei nostri, tra cui il Sig. Giambalvo, padre di un nostro giocatore, che essendo medico si è subito interessato al ragazzo ed è sceso dagli spalti per sincerarsi dell’accaduto e prestare soccorso.
- In riferimento all'accaduto al Sig. Giambalvo, dopo maggiori informazioni avute da lui in persona, per onorare il vero, devo rettificare e precisare quanto detto, poichè non ha avuto problemi durante la gara, ma solo dei timori al termine dell'incontro quando essendosi ritrovato nel mezzo delle pubblico di casa in constestazione, ha effettuato la chiamata al 112, consigliato anche da altri componenti della nostra squadra.-
I fatti; è ancora on line da sabato sul nostro sito ufficiale il commento alla gara (usato perfino in un post, sulla pagine FB de Le Crete, che poi vedremo) dove si augura al giocatore “una pronta guarigione”.
Non solo, sempre sabato mattina alle 08.30, nonostante tutto, il primo pensiero di Ballocci (che conosce direttamente il sig. M.B.) è stato quello di contattarlo per sincerarsi della condizioni del ragazzo, con risposte discutibili (discussione salvata).
Io personalmente dopo quanto accaduto nella serata, non me la sono sentita di telefonare a qualcuno perché non mi pareva certo il clima ideale per fare una telefonata.

Parliamo appunto di quanto accaduto durante la partita, dopo che il nostro allenatore si è sentito obbligato, dalle innumerevoli minacce e intimidazioni, persino a non fare praticamente giocare più il nostro giocatore in questo momento più in forma.
Durante la gara il clima è stato comunque rovente, con episodi di una gravità indicibile, come il sig. P.M. che per ben 3 VOLTE offende con “negro di m…” i nostri giocatori Zavala e Dikelle (17enne, secondo portiere nemmeno entrato) ed ogni altra parola è del tutto superflua.
Fino all’epilogo dove si sono verificati innumerevoli episodi “ai confini della realtà” tra cui possiamo citare uno spettatore in campo (identificato nel sig R.R.) che mette una mano al collo di Ballocci mostrandogli con l’altra il pugno o Luigi Barbato preso con un braccio per il collo e gettato in terra dal sig. F.F. oppure Zavala morso ad una spalla da un giocatore (tra i quattro che l'avevano accerchiato), ma anche una bella mano in faccia all’arbitro (ricoperto di insulti) da parte di uno spettatore (sempre il signor R.R.), fino alle minacce continuate di tutti che hanno tenuto la nostra squadra nello spogliatoio oltre il necessario, nella vana convinzione che se ne andassero.
La speranza è sempre quella che l'arbitro abbia scritto tutto quello che ha subito, visto e sentito e per il quale mi aspetterei oggi una corposa disciplinare.

La nostra società fa del comportamento uno dei suoi fiori all’occhiello, da sempre, ma oggi ancor di più.
I fatti
; 2015/16 vincitori della coppa disciplina Toscana sia con la prima squadra (finalista di play-off e coppa Toscana) sia con la compagine Juniores, prima squadra già vincitrice della coppa disciplina nella stagione 1996/97.

Inoltre nessuno mai in 21 anni ha visto al Palanovoli invasioni di campo o aggressioni di qualsiasi genere a qualcuno, probabilmente non potranno dire lo stesso le squadre che avete ospitato nel vostro campo, la mente mi và senza sforzi mnemonici al setto nasale rotto, non in uno scontro di gioco, al giocatore del DLF Montagni due stagioni fà.

Oggi partecipiamo con 8 squadre a 6 campionati federali con la prima squadra, le compagini giovanili e quelle del settore scuola calcio, diamo l’esempio e insegniamo sia lo sport sia la sportività. Lo facciamo ai nostri 147 bambini sotto gli occhi vigili e testimoni delle famiglie.

Merita molta attenzione anche l’uso dei social da parte della società IBS. Prima ha rimosso un post, esplicita dimostrazione di quanto finora detto e poi ne ha messo un’altro in cui si parla “di onestà sportiva da noi disattesa“ o di “interessi che calpestano tutto” piuttosto che di “lezioni morali” (???), con tanto di nuovi commenti dei tifosi che ora non puntano più sull’infortunio, ma sul nostro “inqualificabile” allenatore a cui “darebbero fuoco”.
I fatti: tutte le immagini dei post (alcuni ancora on line) sono state salvate.

Come già detto all’inizio non commento nulla, parlo solo di fatti, ognuno (se vuole) giudicherà  da solo.

Ci tengo a sottolineare il fatto che non ci sono rancori, che non ci passa nemmeno per la testa di dire “ora al ritorno vedrete…” noi non siamo così, sarete i benvenuti e sarà per noi una partita normalissima affrontata con tutto il nostro impegno ed agonismo come ogni altra partita, daremo le mano a tutti (non in faccia chiaramente) come sempre.
Visto che dopo tutto questo siamo stati anche tirati in causa, come detto, mi sono sentito in dovere di dire le cose come stanno, ma ne avrei fatto anche volentieri a meno.

Non voglio minimamente insegnare nulla a nessuno o “dare lezioni”, ma invitare ad una sana riflessione si, siamo nel 2017 e certe situazione a me sembrano fuori dal tempo, un salto di 20/30 anni indietro, in un mondo a parte, vissuto su alcuni campi di provincia o di paese che ormai non dovrebbe esistere più.

Sono altresì certo che quanto prima saprete portare la bellezza, l'accoglienza e la cultura dello splendido paese che rappresentate con la giusta fierezza, anche nel mondo del nostro sport.
Luca Marè


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