Il Comune affossa il calcio a 5 con un bando tutto da capire.

A Firenze c'è un solo impianto che ha come destinazione il calcio a 5, si uno solo, ed è il "Borsieri" in via Bassi all'Isolotto.
Infatti in tutti gli altri impianti di Firenze dove si può giocare il nostro futsal, convive da ospite (spesso anche indesiderato) ad esempio con il basket e/o la pallavolo o anche con il calcio a 11.

L'assegnazione della gestione dell'impianto Borsieri per i prossimi 10 anni è stata messa in gara dal comune di Firenze, con un bando pubblico da noi atteso da ormai più di 7 anni, dopo aver chiesto infinite volte una casa alle nostre istituzioni, vale a dire all'assessorato comunale allo sport e ai vertici della FIGC, che ci hanno ripetuto ogni volta che non ci sono impianti disponibili (e neanche idonei), ma che c'era solo il Borsieri che "prima o poi sarebbe andato a bando".

Bene, così in questi anni la Midland è diventata una delle società più grandi della Toscana, con la scuola calcio a 5 ed il settore giovanile più grandi, parliamo oltre alla prima squadra, di oltre 220 bambini e oltre 70 ragazzi, parliamo di 22 gruppi squadra, parliamo di numeri importantissimi di valore assoluto.
Parliamo anche della prima scuola calcio a 5 ELITE' della storia in Toscana.

Tutti questi traguardi raggiunti appunto SENZA UN IMPIANTO, ma gestendo 8 sedi di scuola calcio a 5 in strutture a pagamento, comunali o private, facendo allenare i ragazzi in palestre scolastiche non omologate ne omologabili per la nostra disciplina, magari anche di dimensioni non idonee.
Inimmaginabili le difficoltà che dobbiamo sostenere per tenere tutto in piedi e per offrire la qualità di insegnamento che dal primo giorno ci siamo prefissati, anche solo l'avere (trovare e gestire) più di 20 istruttori validi risulta un impresa titanica.

Ma finalmente arriva il giorno fatidico, esce il bando. Noi siamo pronti, siamo motivati e sappiamo bene che sarà una gara difficile e dura.
Leggiamo il disciplinare di gara e siamo ben felici di leggere che è destinato al calcio a 5. Evviva!
Poi qualcosa risulta da subito un pò strano, vale a dire che i valori dei punteggi specifici assegnati al calcio a 5 non sono molto "coerenti" con il criterio di assegnazione, che sarebbe "la garanzia di miglior e maggior utilizzo della struttura", infatti sono assegnati pochissimi punti per la quantità di tesserati (1/2) e tantissimi per le vittorie (fino a 14!).
Questa discrepanza incomprensibile (lì per lì) è subito andata in secondo piano vista la mole di lavoro da fare per preparare tutta la documentazione necessaria per le tre fasi, amministrativa, tecnica ed economica.
45 giorni di lavoro intenso, da una parte lo studio di commercialisti che ha preparato la documentazione amministrativa e dall'altra noi dirigenti a preparare un'offerta tecnica all'altezza.

Al momento dell'apertura delle buste amministrative, tutte le voci evaporano e di tutti gli avversari che avevamo previsto ne rimane solamente uno.
La società di calcio a 11 che è lì accanto, che per poter partecipare ha fatto un RTI (raggruppamento temporaneo d'impresa) con una società di calcio a 5 femminile di Scandicci (senza la quale non avrebbe avuto chance) ed un ente di promozione.
Un terzetto anomalo, che può far pensare a tante cose. Ma va bene così, che vinca il migliore.
Il migliore, che secondo le 30 pagine del disciplinare di gara, sarà chi raccoglierà più punti, tra l'offerta tecnica e quella economica. L'offerta tecnica richiede (cito testualmente) "attività legata al calcio a 5, declinata in maschile e femminile, per giovani e per anziani, attività per disabili e attività gratuite".

Il bando segue così il suo iter e si scoprono i lavori per l'offerta tecnica.
il nostro lavoro in merito è notevole, infatti proponiamo:
- n.8 accordi, tra cui abbiamo vari progetti anche di livello nazionale due anche con enti di promozione, con società di calcio tra le più importanti del territorio, con la più importante associazione che si occupa di sport per disabili ed altre realtà sportive.
- n.17 progetti, per giovani, per anziani, per disabili (tra cui ipovedenti e calcio in carrozzina), per amatori, corsi di varia natura, (tecnici, formativi, per la salute ecc) tutto declinato al maschile e al femminile, chiaramente tutto gestito ed effettuato da personale altamente qualificato.
Ogni progetto ha le credenziali necessarie per la sua realizzazione, non promesse, ma fatti, poichè ogni evento è già esistente ed avrebbe usato la struttura come sede (unica o nuova).
Coerentemente come da richiesta TUTTO BASATO SEMPRE SUL CALCIO A 5
L'altra offerta è composta da:
- 5 accordi, di cui 2 con due associazioni di volontariato, una con una squadra di calcio a 11, uno con un'associazione di arti marziali e uno con un associazione di ballo (quindi ZERO con il calcio a 5).
- 4 progetti, uno per tipologia richiesta (in cui di calcio a 5 in alcuni non si parla nemmeno)
Già da questo quindi è palese che la capofila dell'RTI (la società di C11) non ha ne considerazione, ne sufficienti conoscenze in materia Futsal.
Ecco che da una prima analisi "logica" parrebbe quindi "un bagno di sangue"...

Si arriva al giorno del verdetto, cioè all'apertura delle buste dell'offerta economica, in cui contestualmente si comunicano i punteggi dell'offerta tecnica e quindi il vincitore.
Le "anomalie" da segnalare in questo frangente sono però piuttosto significative.
Infatti invece del canonico mese, viene indetta la riunione solo dopo dopo 3 giorni, vale a dire che per fare la valutazione più complessa di tutto il bando ci hanno messo praticamente solo 2 giorni (credo sia un record storico per la nostra amministrazione).
La presidente che per un anno e mezzo ha guidato con scrupolosa attenzione e professionalità tutte le riunioni, per la prima volta non c'è, anche il RUP (responsabile unico del procedimento) che ovviamente c'è sempre c'era stato, per la prima volta non è presente, inoltre l'unico esperto in materia del gruppo (nonchè presidente FIGC) non è nella commissione giudicante.
C'è così un nuovo presidente e solo due membri della commissione.
Come dicono in una nota trasmissione, crediamo siano tutte delle semplici coincidenze.
La procedura dura questa volta solo 10 minuti, dopo che la norma delle altre riunioni era sempre stata tra l'ora e mezzo e le due ore, ma questa volta no, non si spiega nulla, non si entra nel dettaglio di nessun documento, giusto il tempo di leggere i punteggi e via di corsa (pensate che non ho nemmeno fatto in tempo ad accendere la telecamera!).
In questa "riunione in corsa" ci hanno detto che abbiamo perso.

Vince così un progetto dove c'è scritto che la scuola calcio a 5 si fa solo all'aperto, dove nel palazzetto il calcio a 5 ha pochi spazi dedicati, ma viene anche utilizzato nei canonici orari di allenamento per il ballo, le arti marziali ed altro, ad esclusione della scuola calcio a 5.
Un progetto dove c'è scritto che non hanno (e non hanno mai fatto) scuola calcio a 5, ne settore giovanile e non lo faranno nemmeno, dove non si parla di prima squadra ecc.
Un lavoro ove nei progetti la parola calcio a 5 è quasi inesistente, disciplina che si comprende subito sia ignota a chi ha redatto tali documenti.
La società di calcio a 5 coinvolta nell'RTI relegata nel palazzetto ai soli spazi per gli allenamenti e le partite, con il compito di creare una ipotetica scuola calcio femminile.

Come se non bastasse la società di calcio a 11 in questione quindi adesso ha ben 3 strutture a disposizione, con un impianto campo per il calcio a 11, rinnovato a primavera (costatato circa 500.000 euro) in via Fedi, un impianto per il calcio a 9 in via Fedi (di fronte all'altro) e adesso anche questo impianto con un campo di calcio a 7, due di calcio a 5 e un palazzetto per il calcio a 5, in tutto due ristoranti e innumerevoli altre cose (facenti parte delle varie strutture).
Insomma 6 campi da gioco a disposizione per una scuola calcio con circa gli stessi iscritti della nostra.
Un facilissimo calcolo matematico ci fa capire subito che almeno 60-70% di questi spazi rimarrà inutilizzato o utilizzato impropriamente (come candidamente dichiarato).

Ecco che per noi invece adesso si presente subito il problema inverso poichè le nostre 7 squadre (tra scuola calcio e giovanili) che si allenavano lì in questa stagione non hanno più impianto dove giocare!
Come faremo a ritrovare le 50 ore che ci servono per questi ragazzi?

In questo mese oltre ad aver cercato ogni possibile soluzione, abbiamo vagliato ogni possibilità, non ultima quella di un ricorso infatti le carte sono già state vagliate da legali specializzati per valutare se e quali sono i margini di successo per un ricorso al Tar, ma come in ogni cosa che riguarda istituzioni e burocrazia diventa proibitiva, con costi altissimi (iter da circa 40.000 euro) e con esiti lunghi e mai certi ne tantomeno garantiti.

La realtà è che siamo soli, da sempre, pionieri in prima linea ad affrontare problemi e questioni del nostro sport, non esiste una lega Futsal che ci tuteli o anche che solo ci affianchi, non ci sono "sindacati", non ci sono "consorzi", nulla, nessuno che ci metta la faccia, tutti solo spettatori (e magari anche disinteressati), ma ormai è la nostra missione e non molleremo.

L'unica cosa che possiamo fare adesso è cercare di capire i motivi di questa assegnazione, come è possibile che sia successo questa cosa. A noi infatti non sono state date spiegazioni, abbiamo fatto anche la richiesta di accesso agli atti ove però non sono stati riportati i criteri di valutazione. Quindi essendo un bando pubblico, per un impianto pubblico, dovremo avere tutte le dovute spiegazioni che necessitano che ogni nostro tesserato, ma anche ogni cittadino, ha il sacrosanto diritto di avere.
Sono sempre disponibile per qualsiasi chiarimento, informazione o approfondimento, con tutti i documenti relativi che sarò lieto di condividere.

Il presidente
Luca Marè

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