News MGS


Ai genitori della scuola calcio

del 04/08/2023

Gentili genitori, con questo comunicato siamo ad informare tutte le famiglie su un importante argomento riguardante la prossima stagione inerente alla scuola calcio e al settore giovanile. Ci ...Leggi tutto

Una trasferta già vinta!

del 21/03/2022

Da un’iniziativa interna di raccolta nata per aiutare un amico ucraino, sboccia un grande gesto dettato dalla generosità delle persone. E' così che una delegazione Midland ...Leggi tutto

No alla guerra!

del 25/02/2022

Per quello che sta accadendo in queste ore, lo sport non fa politica ma reclama a gran voce la pace! Leggi tutto

IDONEITÀ AGONISTICA E NON AGONISTICA POST COVID 19: COSA SERVE SAPERE

Gli atleti con certificato di idoneità agonistica in corso di validità che abbiano contratto positività al Covid 19 e siano successivamente risultati negativi al tampone o abbiano terminato l’isolamento con documento ufficiale della AUSL, devono dopo 30 giorni dalla negativizzazione o dalla fine isolamento richiedere una rivalutazione clinica e NON una nuova visita di idoneità. 

  • la rivalutazione va richiesta alla Struttura sanitaria o al medico specialista in Medicina dello Sport che ha firmato la certificazione di idoneità agonistica in possesso dell’atleta
  • le modalità di richiesta della rivalutazione per il servizio di Medicina dello Sport della Ausl di Firenze sono le seguenti: l’atleta può inviare una mail all’indirizzo medicinadellosport.firenze@uslcentro.toscana.it o segreteria.medicinadellosport@uslcentro.toscana.it indicando nel testo: i propri dati anagrafici, il recapito telefonico, la data di scadenza del certificato, la data del referto del tampone negativo o della lettera di fine isolamento ricevuta dalla AUSL. 

Dopo la rivalutazione (caratterizzata da esami che variano in base alla sintomatologia riferita dall’atleta durante la positività al Covid 19, ma è tutto descritto nelle linee guida FMS), l’atleta riceverà un documento denominato “Return to play” che riabilita la validità del certificato di idoneità in suo possesso. 
Gli esami per le riabilitazioni sono a pagamento, anche per gli atleti minorenni.

Pert quanto riguarda la certificazione di idoneità non agonistica (libretto dello sportivo) solitamente erogata dal Medico di Medicina Generale o dal Pediatra di Libera Scelta, NON è prevista alcuna certificazione di “Return to play” bensì fa fede il libretto dello sportivo.
Sarà cura e coscienza del genitore del giovane atleta non agonista, o dell’atleta maggiorenne non agonista informare il proprio MMG o PLS della pregressa e risolta positività al Covid 19. 
IL MMG e il PLS non sono tenuti ad erogare alcuna certificazione accessoria al libretto dello Sportivo ma esclusivamente a valutare che il soggetto sia in buone con dizioni di salute per la pratica sportiva non agonistica.
Qualora il MMG o il PLS ravvisassero problematiche derivanti dalla pregressa storia di Covid, che possano compromettere la pratica dell’idoneità non agonistica, potranno revocare la certificazione sul libretto o chiedere una consulenza presso il Servizio dei Medicina dello Sport. 

Per il rientro in campo degli atleti non agonisti da dunque fende il libretto dello sportivo in corso di validità. 

Fonte: Ausl 

Midland partecipa al progetto per la tutela dei minori

La FIGC e il Settore Giovanile e Scolastico ampliano il proprio impegno sulla tutela dei minori integrando l’esperienza nazionale nel percorso tracciato dalla FIFA, dall’UEFA e da Terre des Hommes, uniformandosi ai più elevati standard internazionali e valorizzando l’attenzione verso questa tematica di grande importanza.

Attraverso un modello gestionale delineato e che raccoglie le diverse competenze e regolamentazioni interne, il portale web sulla tutela dei minori diventa un punto di riferimento per diffondere  linee guidaprincìpi e codici di condotta a disposizione dei soggetti coinvolti e favorire la sensibilizzazione, la formazione e l’approfondimento sugli specifici contenuti sulla tutela dei minori.

Un nuovo strumento, accessibile ed efficiente, che, grazie alla capillare struttura del Settore Giovanile e Scolastico, supporterà la formazione di una rete capillarmente diffusa in tutte le regioni, per perseguire gli obiettivi della tutela dei giovani tesserati: la prevenzione dei rischi, la formazione ed educazione alla consapevolezza del tema, la segnalazione di eventuali problematiche e in generale la costruzione per i giovani di un ambiente sicuro e professionale, in grado di fornire un’esperienza positiva e stimolante.

La prima fase di questo nuovo processo punta a formare circa 1.600 collaboratori tecnici ed organizzativi del Settore Giovanile e Scolastico attraverso un modulo introduttivo in modalità e-learning ed accessibile pubblicamente a tutti i soggetti interessati, per proseguire poi con una approfondimento per ruolo (tecnico piuttosto che organizzativo) e per livello di responsabilità attraverso uno specifico corso on-line dedicato ai delegati alla tutela minori.

Il modulo formativo tutela dei minori farà parte inoltre parte degli aggiornamenti obbligatori della SGS Academy che si terranno il prossimo 14 Gennaio, rivolti ai collaboratori che hanno già conseguito la formazione interna obbligatoria di 1° livello.

 
 
 
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La carta dei diritti del bambino

La "Carta dei Diritti" è un'iniziativa del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC attraverso la quale vengono sottolineate alcune linee guida relative all'approccio didattico e pedagogico da tenere nei confronti dei giovani calciatori, con particolare attenzione ai bisogni dei bambini che frequentano le Scuole Calcio affiliate alla Federazione.

Redatto con il patrocinio dell'UNICEF, del Telefono Azzurro e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il "manifesto" esprime e sintetizza i contenuti della "Carta dei Diritti dei bambini e dei Doveri degli adulti", un documento che si rivolge ai genitori, ai dirigenti sportivi e scolastici, agli insegnanti , agli educatori sportivi e agli atleti.

-          IL DIRITTO DI DIVERTIRSI E GIOCARE;

-          IL DIRITTO DI FARE SPORT;

-          IL DIRITTO DI BENEFICIARE DI UN AMBIENTE SANO;

-          IL DIRITTO DI ESSERE CIRCONDATO ED ALLENATO DA PERSONE COMPETENTI;

-          IL DIRITTO Dl SEGUIRE ALLENAMENTI ADEGUATI AI SUOI RITMI;

-          IL DIRITTO DI MISURARSI CON GIOVANI CHE ABBIANO LE SUE STESSE POSSIBILITÀ DI SUCCESSO;

-          IL DIRITTO DI PARTECIPARE A COMPETIZIONI ADEGUATE ALLA SUA ETÀ;_

-          IL DIRITTO DI PRATICARE SPORT IN ASSOLUTA SICUREZZA;

-          IL DIRITTO DI AVERE I GIUSTI TEMPI DI RIPOSO;

-          IL DIRITTO DI NON ESSERE UN CAMPIONE

Tutto ciò si compendia in una parola, semplice, ma carica di significati educativi:  

IL DIRITTO AL GIOCO.

L'approccio educativo del mondo del calcio è troppo spesso uno specchio attraverso cui si riflettono comportamenti ed atteggiamenti degli adulti. Quindi, competitività esasperata, esclusione dei più deboli e dei meno dotati, accentuazione dell'aspetto fisico ed agonistico. Questa Carta, tra i suoi diversi principi, ci ricorda invece quanto sia importante assumere il punto di vista dei bambini.

Non solo prestazioni e ansia di vittoria, ma divertimento, partecipazione, festa: il calcio è il tipico gioco di squadra che può anche far sviluppare il confronto, la cooperazione, lo scambio.

A tutti gli operatori del settore, siano essi educatori o dirigenti, ma anche genitori, la "Carta dei Diritti" vuole ricordare ancora una volta quella che è la filosofia che ispira il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC: il gioco, uno strumento educativo particolarmente coinvolgente ed efficace. Uno strumento che è anche un diritto, perché pratica naturale e spontanea di tutti i bambini. E allo stesso tempo richiama gli adulti al rispetto di alcuni doveri, come quello di rispettare il processo di crescita e maturazione del bambino.

Suggerimenti per i genitori (che il tecnico farebbe bene a ricordare)

1 – Tener conto che l’attività viene svolta da un bambino e non da un adulto.

2 – Cercare di non decidere troppo per lui.

3 – Cercare di non interferire con l’allenatore nelle scelte tecniche evitando anche di dare giudizi in pubblico sullo stesso (in caso di atteggiamenti ritenuti gravi rivolgersi in Società).

4 – Cercare di non rimarcare troppo al bambino una partita mal giocata o qunt’altro evitando di generare in lui ansia da prestazione (non bisogna essere né ipercritici né troppo accondiscendenti alle sue richieste che spesso sono solo dei capricci).

5 – Incitare sempre il bambino a migliorarsi facendogli capire che l’impegno agli allenamenti in futuro premierà (rendendolo gradatamente consapevole che così come a scuola anche a calcio per far bene c’è bisogno di un impegno serio).

6 – Abituare il bambino a farsi la doccia, legarsi le scarpe da solo e a portare lui stesso la borsa al campo sia all’arrivo che all’uscita (rendendolo piano piano autosufficiente).

7 – Cercare di non entrare nel recinto di gioco e nello spogliatoio.

8 – Durante le partite cercare di controllarsi: un tifo eccessivo è diseducativo sia per i bambini che per l’immagine della società nei confronti dell’esterno.

9 – Cercare di ascoltare il bambino e vedere se quando torna a casa dopo un allenamento od una partita è felice.

10 – Ricordarsi che sia i compagni che gli avversari del proprio bambino sono anche loro bambini e che pertanto vanno rispettati quanto lui e mai offesi.

11 – Rispettare l’arbitro e non offenderlo. Molto spesso gli arbitri sono dei dirigenti e anche loro genitori che stanno aiutando il calcio giovanile: tutti si può sbagliare, cerchiamo di non perdere la pazienza!

12 – Ricordarsi che molte volte si pensa che “l’erba del vicino” sia sempre la migliore” e pertanto prima di criticare l’operato della Società cercare di capire chiedendo direttamente spiegazioni ai Dirigenti responsabili di eventuali scelte ritenute ingiuste.

 
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